l settore del cibo di strada ha avuto un incredibile aumento negli ultimi 10 anni.
Secondo una ricerca di mercato della Coldiretti, la ristorazione on the road è aumentata del 48,8% negli ultimi 5 anni. Questo trend non pare arrestarsi!
Tanta crescita, tanta competizione
I food trucker oggi devono competere solamente in Italia con altre 2915 figure del settore. A Roma c’è la concentrazione più elevata, seguita da Milano, Torino, Napoli, Catania e Bari.
Data l’elevata competizione, gli street chef devono curare ogni minimo dettaglio della loro attività: dal packaging al menù, dalla comunicazione sui social a quella face-to-face con il cliente.
Il packaging ovviamente deve essere pratico, conveniente e resistente, come questo.
Il menù si deve basare sul concept del food truck, ma soprattutto deve essere innovativo e di qualità.
Infine la comunicazione, uno dei grandi problemi dello street food italiano, è diventata ormai un pilastro fondamentale per ogni attività! Se negli altri Paesi europei, gli street chef curano sito e canali social, in Italia abbiamo una carenza su questo aspetto. Potrà sembrare ad alcuni un fattore poco importante, ma in realtà oggi come oggi, la prima fonte di informazione è il web, che lo si voglia o no. Quindi stare attenti a quanto e a ciò che si trasmette sui social può sicuramente generare un profitto maggiore.
Il consumatore del cibo di strada
In Italia siamo fortunati: amiamo mangiare. Ogni 10 cittadini, 7 prediligono lo street food soprattutto d’estate. I turisti, dal canto loro, hanno il desiderio di mangiare almeno una volta presso un camioncino. Questo perché il format culinario su quattro ruote coniuga praticità e convenienza, ma soprattuto nell’ultimo decennio, qualità e innovazione.
Il cliente non guarda solamente all’aspetto culinario, ma fa molta attenzione all’esperienza a tutto tondo.
Essere più coinvolgenti sia sui social sia nel face-to-face con il consumatore, vi aiuterà a creare un’elevata visibilità, ma soprattutto a infondere la fiducia necessaria per venire ricordati e “pubblicizzati”. Il passaparola è uno strumento da non sottovalutare: un cliente che parla bene di te, porta altri nuovi clienti; uno che parla male, porterà nuovi clienti ad altri.
Nella ristorazione on the road, tenere in considerazione la tipologia di clientela, non può far altro che aiutare ogni ristoratore ambulante a incrementare la sua offerta e il suo servizio. Per esempio: i turisti cercano per lo più di unire esperienze sensoriali multiple: poter accedere ad un festival e gustarsi nel frattempo un buon pezzo di pizza (il quale rimane il piatto preferito dai visitatori) è ciò che cerca il 50% degli stranieri in vacanza. Oppure utilizzare uno stereo per trasmettere una determinata playlist in linea con l’idea del vostro truck renderà l’esperienza culinaria ancora più completa (attenzione ai permessi!).