Gustosissima, fragrante e ricca. Sì, la Crescia sfogliata di Urbino veniva considerata uno dei “piatti nobili” del Rinascimento e capiamo bene il perché!
La storia della Crescia di Urbino
La leggenda vuole che una ragazza, giovane fornaia di corte, un giorno vide il sole abbassarsi più del solito e impigliarsi ad una delle torri del Palazzo Ducale. Nel tentativo di liberarsi, il sole cominciò a far cadere scintille dorate. Osservando questa meraviglia, la giovane donna decise di creare qualcosa che esprimesse il desiderio di libertà e voglia di volare alto com il sole. Ecco che nacque la Crescia.
Leggende a parte, questa buonissima sfogliata è nata proprio nel Rinascimento ai tempi dei Duchi di Urbino. Questo si deduce dalla presenza del pepe, spezia pregiatissima che era riservata solamente ai nobili.
Composizione della Crescia sfogliata
Anch’essa senza lievito, si distingue dalla piadina romagnola per la presenza di uova, pepe e strutto di maiale, ingredienti che garantiscono la fragranza di questa pietanza. Inoltre, a differenza della piada, non è per niente compatta, anzi! Si sfrangia, si sfalda e l’impasto è talmente ricco che anche solo la sfogliata senza farcitura può risultare un piatto perfetto.
Come si può farcire? Con TUTTO! Non c’è limite alla fantasia: salsicce, salumi, burrata, formaggi di ogni tipo, ma anche verdure. Liberate la creatività e aprite la bocca, state per mangiare la nobile Crescia di Urbino!
Qui in foto vedrete la preparazione di uno dei nostri cari clienti, Beveria Monteverde, che ha importato la Crescia a Roma.
Da far venire l’acquolina in bocca: Crescia con prosciutto crudo, zucchine e una bella spalmata di stracchino!
Bon Apetit!